In questa lunga notte buia
di servi sicari in agguato.
calata come nero sudario
sul Paese diventato più sporco,
il sangue rappreso dell’Idroscalo
s’è sciolto a rosseggiare
come gocce di memoria
che non s’arrende.
Risuona,
dai quartieri del Tiburtino
al Pincio e al Velabro
fino all’osteria sull’ansa del Tevere,
la voce dolce e mite
del Poeta nostro e diverso
che solitario accusava
gli assassini dell’innocenza.
Assopita ma intatta
riconsegna al suo popolo
le parole da dire
e le mani da stringere
per riportare l’alba.
Nessun commento:
Posta un commento