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domenica 16 maggio 2010

Allarme corruzione: Una nuova tangentopoli?

I giornali dedicano intere pagine e articoli di fondo all'allarme corruzione della vita pubblica. Molti si chiedono se si tratta di una nuova tangentopoli, come quella che spazzò via i partiti che avevano fino ad allora governato l'Italia. Credo che sia qualcosa di ben più grave. Nel '92 venne fuori un sistema di reperimento di soldi per finanziare l'attività politica dei partiti che coinvolgeva da un lato il sistema d'impresa - lavori e forniture pubblici - e dall'altro gli amministratori dei partiti con l'assenso delle segreterie politiche o dei capicorrente. Una gravissima ferita alle istituzioni pubbliche, ma limitata a un migliaio di addetti ai lavori. Oggi le cose stanno, ahimé, in modo drammaticamente diverso - ci sono sì sempre alcuni settori imprenditoriali, ma il sistema corruttivo appare socializzato: vengono allo scoperto interi pezzi della società civile, a partire dalle famiglie e le parentele allargate, che vivono di mazzette, favori, regali, protezioni legate alla spesa pubblica, con connotati di vera e propria divisione del lavoro e delle competenze finalizzate non solo all'accaparramento di denaro pubblico ma anche alla costruzione di reti di protezioni e di impunità. Una distorsione illegale aberrante, pervasiva, con un relativismo etico che non ha precedenti. I dati ci dicono che la gran parte fa riferimenyo al sistema di governo in atto. Roma ladrona e Lega si sostengono l'un l'altro in nome della conservazione del potere.

giovedì 13 maggio 2010

Women in love Keith Beckingham

Stupendo arrangiamento di uno dei temi musicali della colonna sonora di Georges Delerue, del film, Donne in amore, di Ken Russel, tratto con grande maestria dal romanzo omonimo di D.H. Lawrence

martedì 11 maggio 2010

Pause e accelerazioni

Regina di cuori


Quando tra gli ulivi argentati
iniziasti il racconto
dei tuoi viaggi senza mappe
e mi apristi i recinti di giardini
seducenti di profumi,
nuovi e rischiosi
per i miei piedi prudenti,
mi avventurai tra le magie
dei tuoi sogni senza fine
e tra le malinconie dolci
del tuo improvviso tacerti.

Ricordo quando svelasti
lo splendore del tuo corpo
ai miei occhi stupiti
e alle mie dita tremanti,
prive dell’ardire degli anni verdi
ma esperte delle porte da aprire
ai desideri che premevano urgenti,
eruzioni di lava incandescente
che improvvise affioravano
a bruciare la pelle
e mi spaesavano nelle galassie
dove si genera la vita.

Parlare d’amore
a te sacerdotessa di Eros
m’appariva insensata confessione
di polsi deboli a trattenerti
ed occhi incapaci d’assistere
al mistero delle tue passioni,
Furie devastatrici delle mie notti insonni.
Furono i silenzi,
messaggeri intrepidi della tua solitudine,
a liberarmi dalla stolta illusione
di possedere la tua libertà
e a regalarmi la memoria sorridente
dei passi coraggiosi che ti seguirono
.






Eppure...


Eppure
al tremar di una foglia
sfiorata dai primi zefiri
o al risonar di un canto
adolescente al primo amore
si animano gli orizzonti
disegnando la linea curva
di occhi che si consegnano
eternamente smarriti.
Così vicini e così diversi
da quelli che appaiono
nelle tiepide cronache
dei diari stilati
con il cuore altrove.
E così imperiosi
da muovermi la penna
a disegnare filigrane rosse
di parole nuove e misteriose:
formule segrete per luoghi
di baci senza tempo e senza leggi.




Ti ricordi?


Ti ricordi?
La ricerca di parole nostre
e lo stupore di scoprirci uniti
volando mano nella mano
sulle mappe comparse all’improvviso?
Le spiagge, le conchiglie, gli aironi
e i mari disseccati della luna
che ci coglievano chini a disegnare
coppie di passi incrociati
di un tango interminabile e leggero?
Conoscevo di te i lineamenti malinconici
di un volto sottratto a una foto
ingiallita in altri luoghi;
e tu lo stesso di me : poco più di una testa
reclinata a riflettere, inebriata di tabacco.
E la scelta di cancellare il peso dei corpi
e affidarci alla leggerezza dei pensieri
rimasti segreti e ignoti a chi
ogni notte ci giaceva accanto?
E la scoperta di un fuoco
che divampava e bruciava
senza possesso e senza cadute
alimentato dalla vertigine annullatrice
delle nostre anime appena riunite?
È da quella epifania anticipatrice
del nostro futuro di umani imperfetti
che mi aggiro senza più paure
tra i movimenti delle nostre ellissi.






Insonnia


Quando s’allungano le ombre della sera
e compagna ritorna la malinconia
chiedi alla musica di stordirti i sensi
sola e braccata dalle verità implacabili
che la mente ti declama.
Alla luce flebile di profumate candele
ti prepari al sonno: con gesti lenti
lasci cadere i veli e apri la tua stanza
ai pallidi raggi della luna.
T’attendono sogni popolati di giostre
e paladini in armi senza macchia e peccato
per conquistarti il cuore che conservi puro.
Chiedi alle dita di tracciare i segni solitari
che accendono il cielo di fuochi improvvisi
e lentamente ti smemori raccogliendo
le ginocchia unite a sostener la testa.







Libera mente


Senza sfiorarti
ti amo.
E ti respiro senz’alito.
Eppure più calda
di ogni altra pelle
sento la tua,
più dolce e persistente
immagino
il sapore del tuo miele.
E più profondi e luminosi
sono i mari
dove rincorro con te
le strade della luna.

Né prima di te
senza l’umana gravità
ho danzato leggero
tra costellazioni di sorrisi,
fiori cangianti
al lampeggiar degli occhi.
Pensieri ubiqui
più veloci della luce
colmano la distanza
che ci scolpisce
dentro cronache sghembe
e ci regalano
la perfezione di un diapason
che non ha più quiete.

Dolce mi accompagna la fatica
cara alla mente
di scavar parole ed accostarle
per cantare una vita insieme
reale come i sogni dell’alba.








Eros e Anteros
.

Nelle stanze disegnate
dalla fatica sapiente
s’aggira il tuo sguardo
tenero e sorridente
e avvolge i frutti
dell’amore corrisposto.
La mente febbrile
indaga codici e misteri
e scruta alacre i pensieri
delle coscienze inquiete
dei millenni andati.
Come un paramento
l’ordito della tua tessitura
serra il corpo mortificato
memore di sfinimenti
prolungati e languidi
che la ragione infrangono
insopiti.
Si dischiude la carne
inutilmente negletta
e s’abbandona ai fremiti
di pleniluni argentati
angeli riflessi
nel mare calmo e profondo
degli occhi insonni.
Come onda di marea
avanzi e ti ritrai
lasciando indelebile
il suono del respiro corto
che accompagna la sfida
ai desideri implacabili.
E mentre il tempo consuma
i giorni quieti della devozione
scopri sgomenta i gesti
potenti e irrimediabili
che non hai mai compiuto
e la nostalgia dell’assoluto.

lunedì 10 maggio 2010

PD: si torna sempre lì,allo spirito del Lingotto

L'intervento di Veltroni al seminario di Cortona, ha fatto giustizia delle semplificazioni un po' sbrigative ascoltate in apertura dei lavori. Quello di Walter é stato un discorso politicamente ispirato che ha riportato il ragionamento politico allo spirito del Lingotto. Nonostante i tentativi di normalizzazione, la questione delle difficoltà del PD resta fissata nel mancato sviluppo dell'idea fondativa. Paradossalmente , molto di queste sono da assegnare proprio alla debolezza "sul campo" del suo fondatore. C'é solo da sperare che quella semina e le vicende drammatiche della crisi selezionino un nuovo gruppo dirigente che si getti definitivamente alle spalle i difetti dei post comunisti e dei post popolari.

giovedì 6 maggio 2010

Ermanno Olmi, un bergamasco, un grande italiano


Mi é capitato di leggere su La Stampa, la farneticazione del Presidente della Provincia di Bergamo, quinta essenza della politica del cumulo delle cariche, di cultura superficiale e del revisionismo storico che non si perita di strumentalizzare la memoria di un suo trisavolo, garibaldino come tanti bergamaschi, per utilizzarla nel proprio ciarpame antinazionale. Mi sono ricordato della lucida analisi fatta da Ermanno Olmi in un'intervista a L'Unità e la ripropongo nell'ultima parte qui senza commenti.



Intervistatore: Ormai non è il caso di ricominciare dagli anni sconosciuti la storia di un regista in trionfo a Cannes e Venezia; i suoi film fanno il giro del mondo, e questo passato sembra sepolto sotto gli applausi della critica che accompagna la biografia di un protagonista molto amato. Eppure, solo partendo da quel passato, è possibile fare la domanda che incuriosisce la sociologia della politica. Com'è che i nipoti dell'albero degli zoccoli sono diventati leghisti? Dall'umiltà del povero che soccorre la povertà del vicino, ai padroncini che parlano ad alta voce.


Ermanno Olmi: Quel mondo contadino era un mondo di poveri: è diventato il mondo dei ricchi. Vanno a lavorare in fabbrica o hanno messo su piccole fabbriche. Il contadino che alzava gli occhi al cielo per interrogare il tempo non c'è più. Magari fatica altrove - officine o commerci - e affida la terra a società di servizi. Arare, vendemmiare. Nel Veneto succede. Chi vota Lega è diventato ricco e la prima cosa che fa il ricco che è stato povero, è dividersi dai poveri. Alza barriere per difendere il benessere finalmente raggiunto.




Int. : E dimentica la fraternità che un tempo respirava nella devozione delle chiese. Il Veneto era bianchissimo e pio: cresce negli affari e si affloscia nella morale. Schei e basta. Via dalla scuola, subito guadagnare. Solidarietà e tolleranza sono spazi meno frequentati dai nipoti di chi tagliava legna in montagna o partiva con la valigia dell'emigrante.


Erm.Ol. : Anche lì: quando andavano in chiesa si rendevano conto di dover lottare ogni giorno con la natura imprevedibile. Secche, alluvioni, gelo. Da chi dipende la natura se non da Dio? I poveri si aggrappavano a Dio.


Int. : Forse i ricchi hanno meno bisogno di Dio?


Erm.Ol.: Credono di non averne bisogno anche se lo frequentano nell'ufficialità delle cerimonie. A Messa la domenica. Quasi un rispetto per il folclore. Ma siamo tutti un po' sbandati. La trasformazione degli ultimi cinquant'anni sono state tali da rendere difficile l'adattamento mentre continua la mutazione. È una stagione di transizione e la transizione resta faticosa sia nei percorsi dell'umanità che nell'evoluzione delle persone. Quando il bambino diventa adolescente si sente diverso. Ogni giorno il corpo cambia e cambia lo sguardo nella scoperta delle cose. Per generazioni la povertà delle campagna ha avuto quale unico riferimento solo la terra, e il passare dalla semplicità dei gesti ripetuti ogni anno, ogni stagione, alla rivoluzione della scienza che esplora le profondità segrete della vita, ci angoscerà ancora per molto. Prima o poi arriveremo, anche se la domanda fondamentale non cambia: perché si allarga la distanza tra i ricchi e i poveri?.


Int. : Un partito si è organizzato per sacralizzare questa distanza...




Erm.Ol. : Bossi ha avuto la grande intuizione. La pratica del credere che a me spetta più di te, è talmente consolidata da diventare norma. Che va organizzata e difesa. Nel mondo rurale o zappavi o non mangiavi. Impossibile capitalizzare perfino la ricchezza... Era segnata di anno in anno, e, per difenderla, l'anno dopo dovevi lavorare allo stesso modo: dipendeva dalla capacità manuale e intellettuale dell'indovinare le strategie guardando il cielo. Quando semino? Quando raccolgo? Meglio prima o dopo? Adesso la convinzione fondamentale consiste nel collocarsi nei punti strategici del movimento delle ricchezze per approfittarne senza considerarlo un furto verso chi non ha la stessa possibilità.


Int. : Furti da godere con la felicità di chi consuma il ben di Dio, invece hanno paura. Non riescono a vivere senza un nemico...


Erm.Ol. : È chiaro che se vedo nel prossimo che frequenta le strade il pericolo della disperazione che la miseria può alimentare, la mia disposizione verso gli altri è già una disposizione che porta allo scontro di forza. Quando esco, esco armato.


Int. : Di parole che graffiano o con la pistola in tasca. Nei giorni di Tangentopoli lei era più ottimista. Un cambiamento, ripeteva, senza tirar giù i monumenti. Cambiamento dentro la gente, vittima inconsapevole della grande rapina. In un certo senso compativa gli imbroglioni: “Non erano neppure sfiorati dal sospetto di essere ladri, doppiamente ladri perché hanno arraffato e tradito la nostra fiducia”. Ma sotto le parole tremava un presentimento: che ritornino? Oggi, sono tornati?


Erm. Ol. : Sono tornati e l'abbiamo sotto gli occhi... .


Int. : Partiti riciclati. Di certi protagonisti la P2 era il motore. Sono di nuovo in vetrina...


Erm.Ol. : P2 e corporazioni restano modalità, ma la sottrazione per ingordigia di beni e diritti che dovrebbero essere comuni, è un delitto. A parte il ladro che ruba sistematicamente secondo un progetto di furbizia di cui magari è orgoglioso, l'idea che nell'accaparamento dei beni si sentano autorizzati a prendere più del cittadino qualsiasi, è una ladroneria ispirata al concetto distorto di priorità. Chi è qualcuno può, senza provare disagio. La confusione aiuta. Una volta la divisione, diciamo, tra aree politiche era grezza, persino offensiva, ma in qualche modo chiara. Adesso, all'interno di una stessa area politica si è perso il senso di un orientamento che non ha più ragione d'essere perché superato, ma non è stato sostituito da un altro. Ecco le frammentazione nel tentativo di cercare chiarezza. Divisioni che alla fine perdono il rapporto col presente. Piccoli nuclei, partitini, personalismi: fanno capire che non esiste un progetto comune. Ma fuori la realtà è diversa. Lo scopro ogni giorno lavorando al film documentario che sto girando attorno a Milano.

mercoledì 5 maggio 2010

Ballarò: A Matteo Renzi Sallusti quale provocazione poteva fare?

Ballarò di ieri sera: la conferma di una corrida che alimenta qualunquismo. Lo striscione comparso a Roma: Cerchi casa? Chiedila a Scaiola...é la comunicazione efficace dell'opposizione e ha avuto, per la semplicità del suo sentimento popolare, più effetti di qualsiasi dichiarazione politica. Se il PD vuole ancora essere presente in questi talk show dove l'informazione latita almeno scelga di mandare i volti e le teste nuovi che meritano di essere conosciuti per la loro attuale innocenzsa...

martedì 4 maggio 2010

Il rischio Grecia

In Italia la politica, consensodipendente, ha smesso da tempo di dire la verità sullo stato reale del paese. Berlusconi ha fatto della sua esuberanza mediatica il falso scopo che distoglie l'attenzione degli italiani, dai problemi gravi che si addensano all'orizzonte. Ma la stessa opposizione si sta dimostrando dipendente dall'agenda poltica del Premier e non sembra in grado di capire che é necessaria una grande operazione di verità sullo stato dei conti pubblici, sulla irrilevanza degli investimenti, sul sistema industriale nazionale, sulla stretta creditizia del sistema bancario. Dire la verità significa porre mano a proposte di rigore, di risparmio e di misure a favore dei ceti più deboli senza inseguire la retorica del grande paese industrializzato.
A proposito, dove prenderemo i 5 miliardi di euro da accantonare per la Grecia? Il prossimo Consiglio dei Ministri ce lo dirà?

lunedì 3 maggio 2010

Tolleranza Zoro 53a puntata

Il nucleare di Berlusconi


Il cavaliere Silvio Berlusconi si é rivolto al suo amico Putin per installare il nucleare in Italia. Già questa scelta dovrebbe farci tremare tutti, visto che la Russia é il paese di Cernobyl ma forse l'ineffabile venditore di fumo ha in mente di affidare il controllo della realizzazione della nuova centrale a Bertolaso, quello della "protezione civile della cricca che rideva per il terremoto dell'Aquila...

domenica 2 maggio 2010

Epurazioni e conflitto d'interesse


Dopo averne preteso la testa dimissianondolo da vice capogruppo della Camera, Berlusconi , tramite Il Giornale, continua ad attaccare il finiano Bocchino, reo questa volta di avere moglie e suocera fornitrici della RAI. Bocchino non se ne sta con le mani in mano e risponde per le rime tirando in ballo le società del Premier e dei suoi figli, in cima alla lista dei fornitori del network pubblico.