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martedì 28 dicembre 2010

Insonnia

A volte sono preda di una strana forma di insonnia. Quasi sempre tra le quattro e le cinque del mattino. Mi sveglio e sento dentro una smania che non placo cambiando posizione. Devo alzarmi. Mangio un frutto, bevo un bicchiere d'acqua, poi mi allungo sul divano per potere guardare fuori della vetrata. Mi accendo una sigaretta: la più buona, la più lunga di quante fumate durante il giorno. Le volute di fumo azzurrino diventano le porte dei cantieri avviati dalla mia immaginazione.
Saluto il sole,che nasce proprio davanti a me, carico di energia come se avessi dormito otto ore.

lunedì 27 dicembre 2010

L'inizio

L'inizio di ogni cosa possiede una magia irripetibile. Questa magia tende alla realizzazione. Appena dopo nasce la malinconica nostalgia per lo stato nascente. Res perfecta est dicevano gli antichi romani: la cosa é fatta, ma proprio perchè tutto era compiuto venivano meno le tensioni stimolanti e suggestive della fase creativa. Di qui l'elogio dell'imperfezione: quello stato in cui tutto tende a muoversi sotto la spinta delle forze potenti che determinano la vita. Ogni forma di vita, di un atomo, di una molecola, di una cellula. Sarà per questo che alcuni preferiscono prolungare i momenti dell'indeterminatezza, sicchè quello che ai molti appare irresolutezza per questi è solo tentativo di prolungare la gioia dell'attesa di una perfezione che, consumata, trascina con sè la fine.

giovedì 23 dicembre 2010

Cosa mi aspetto dalla Direzione del PD

Il PD è un grande progetto, una idea innovativa e superatrice delle contraddizioni accumulatesi tra le forze autenticamente popolari nel novecento italiano. Gli elettori lo compresero e a quella creatura, ancora fragile e appesantita dalle colpe di un padre - Prodi, il cui governo con dentro fino all’ultimo trozkista, era diventato il simbolo dell’ingovernabilità e degli inutili sofismi della sinistra.- tributarono un grande consenso. Lo so, i retori delle vittorie inutili quando costruite sulle ammucchiate indistinte, faranno un balzo sulla sedia. Come, Prodi è l’unico che ha vinto contro Berlusconi? Vinto cosa? Vinto per cosa? Quale visione comune si è cristallizzata nelle pieghe della società? Quale progetto di cambiamento é rimasto nella formazione di un cittadino che l’ha votato per ben due volte? Se la partita tra destra e sinistra è ancora drammaticamente aperta - drammaticamente per la nostra democrazia politica - questo lo si deve al fatto che il leader dell’alleanza di destra è quanto di più lontano si possa pensare dalla cultura liberale e moderata, quanto di più lontano dai suoi omologhi nelle democrazie occidentali. La destra era ( e ancora lo è) maggioritaria in questo paese, unico al mondo per la presenza del Vaticano e delle tentazioni ricorrenti che da oltretevere vengono alle ingerenze politiche. Se non ci fosse stata l’alleanza tra Cavour, Garibaldi, Inghilterra e, in seguito, l’azione intelligente dei grandi leader popolari postfascisti, non saremmo oggi molto distanti dall’Iran. Riformare e rendere normale questa Italia, con una destra economica gretta, sempre pronta ad affidarsi al pifferaio populista, quando si tratta di difendere i propri privilegi, è il progetto più rivoluzionario che ci sia, il più arduo, il più faticoso. Bankitalia ci consegna la fotografia di un paese nel quale il 45% della ricchezza è controllata dal 10% delle famiglie. Non è un livello accettabile in una democrazia occidentale, E’ un livello di tipo sudamericano, Destinato a squilibrarsi ancora di più dal momento che il duo Berlusconi-Bossi cura la crisi con il peggior metodo, questo sì ferocemente classista, dei tagli lineari e senza neanche uno straccio di lotta all’evasione fiscale.

Ma torniamo a quanto sia difficile riformare l’Italia e a come coloro che lo hanno tentato da sinistra siano stati sempre considerati traditori, moderati, inclini per vocazione al compromesso.

Cominciarono con Togliatti, alimentando la letteratura della “rivoluzione tradita” alla quale si abbeverarono gli sciocchi ma omicidi maestri degli anni di piombo, quando indirizzarono le loro critiche contro “il venduto” Berlinguer e definirono il dialogo politico con Moro, il “cuore dello stato” che andava colpito. E lo fecero, protetti da quella “entità” che è sempre intervenuta per condizionare la via democratica italiana, e che ancora oggi cerchiamo inutilmente di svelare.

Con D’alema non è andata diversamente. Si, si può dire che la sua arroganza intellettuale ha concesso molti argomenti alla letteratura inciucista delle anime belle, ma sicuramente quel governo nato male è stato l’ultimo governo di questa seconda repubblica per il quale si possa parlare di cura dell’interesse e dell’immagine nazionale. Non so se Assange possiede anche i file dell’ambasciata americana di quel periodo, ma sono certo che il tono e i contenuti sarebbero completamente diverso dagli sprezzanti giudizi letti a proposito di Berlusconi.

D'Alema e Veltroni: due punti di vista differenti, originati da una identica cultura politica, Il secondo sembrava, con il Lingotto, aver tratto la lezione necessaria ed era stato anche incredibilmente premiato, alla prima uscita, dagli italiani. Non ha mostrato di saper governare contraccolpi, gelosie, lavorii oscuri all’interno e lo spirito di vendetta che una sinistra parolaia, finalmente azzittita, andava covando. Sappiamo come è andata: dimissioni da segretario, dispora rutelliana, tensioni tra le varie anime. Fino all'esplodere sempre più virulento delle contraddizioni dentro il centro destra e al manifestarsi di una assoluta impossibilità, per il modello economico sregolato e individualista proposto da Berlusconi, di governare la crisi.

E ci risiamo. La proposta di Bersani, l’onesto e pragmatico leader del PD, ha suscitato lo stesso, vecchio, stantio coro di anime belle che non hanno ancora usato la parola tradimento, ma state sicuri che è lì pronta. con la stessa violenza di quella di Berlusconi verso Fini.

Dico subito che condivido di Bersani l’analisi preoccupata della situazione, anzi direi che è fin troppo sobria sul versante dei rischi che corre la nostra democrazia e sul carattere eversivo che vanno assumendo la direzione del PdL e l’alleanza con Bossi. Condivido assolutamente lo sbocco politico, ma ritengo manchevole la sua iniziativa della definizione dei luoghi e dei tempi dove la possibile alleanza nazionale sperimenti la propria coesione- Manca altresì del chiaro richiamo alla necessità di intrecciare l’iniziativa istituzionale con i movimenti di protesta sociale e soprattutto l’elencazione dei punti programmatici, pochi ma irrinunciabili, sui quali fondare il blocco politico che porti al superamento del berlusconismo. E, naturalmente, non condivido la paura ossessiva delle primarie, incautamente consigliatagli e che diventa, visto il nervo scoperto dei cittadini, l’unico argomento di facile presa dell’ineffabile governatore pugliese e un elemento di delusione in più per i cittadini incerti e delusi, che sfiorano ormai il 40%.

La giornata di ieri è stata una bella giornata per la democrazia con le manifestazioni pacifiche e ironiche degli studenti, la battaglia soda delle opposizioni in Parlamento contro il decreto Gelmini, ’incontro del nostro Presidente della Repubblica con i rappresentanti del Movimento.

Tragga lezione da questo 22 dicembre il PD, corregga , con il dibattito in Direzione, l’impostazione di Bersani, ritiri fuori l’orgoglio e l’ispirazione del Lingotto; dimostri nei fatti, con una iniziativa costante nelle istituzioni e uno stretto collegamento con la protesta sociale e su pochi e chiari punti programmatici, , che l’alleanza nazionale per la salvezza dell’Italia è visibilmente possibile sui contenuti e soprattutto si proponga una squadra, per la ricostruzione, di servitori del bene della cosa pubblica, competenti e incensurati, avendo il coraggio di far fare ai partiti, un passo indietro,

martedì 21 dicembre 2010

Ti offro un caffé...

Alcuni studi suggeriscono che la caffeina può abbassare il rischio di incidenza di alcune malattie, come il Parkinson ad esempio, e che qualsiasi caffè - decaffeinato o normale - può ridurre il rischio di diabete. Ulteriori studi hanno messo in relazione il consumo di caffè con un minor rischio di tumori al colon, della bocca, della gola, dell'esofago e tumori dell'endometrio. Secondo l'opinione di stuodiosi ed esperti sembrerebbe che molti di questi benefici per la salute siano attribuibili a dei composti antiossidanti presenti nel caffè: i fenoli. Uno in particolare, l'acido clorogenico, può avere un ruolo nella prevenzione del diabete e del morbo di Parkinson

mercoledì 15 dicembre 2010

MCB

Bella mi sei apparsa

e intrepida.

Negli occhi profondi

il mistero

sotto la leggerezza della fronte

limpida.


Sul volto nobile e severo

la luce

di un sorriso che rimanda

a una sfida:

l’ennesima di un torneo

di dame e cavalieri.

o di un passo di tango

e di un passaggio

su arenili accecanti

a piedi finalmente

nudi.


Ai lati delle labbra

i segni delle briglie

che i tuoi polsi sapienti

regolano

tra doveri e sogni.


domenica 12 dicembre 2010

Occorre sbarazzarsi del Cavaliere per far nascere finalmente una destra moderata ed europea.

La crisi politica del berlusconismo sta mettendo a dura prova la stabilità del paese e delle sue istituzioni democratiche. Ieri sono andato a Piazza San Giovanni a Roma a testimoniare la mia presenza: non solo perché iscritto, non solo perché elettore di quel partito,il PD, che ha convocato l'adunata, ma perché cittadino, ben sapendo che l'impegno non si esaurirà con la manifestazione ma che è necessario si dimostri continuativo e vigile. Un impegno schierato a difesa della Costituzione e mi auguro che riguardi tutti coloro che non sono accecati o faziosi.

Lo svolgimento delle crisi, con i ripetuti e arroganti rifiuti ad ogni mediazione e proposta politica avanzata da Casini e Fini, sta mostrando all’opinione pubblica italiana e internazionale, che il PdL è una organizzazione che solo formalmente può definirsi partito politico. Cioè una di quelle associazioni di uomini liberi a cui la Costituzione assegna il nobile scopo di concorrere alla formazione della volontà nazionale. Dove sono la memoria storica, i valori, il pluralismo, l’amor di patria, il rispetto delle istituzioni? Insomma la cultura politica di un partito di questa parte dell'Occidente? Di fronte alla repulsione nazionale e internazionale, etica ancor prima che politica, ampiamente giustificata, dell'uomo che ha indicato premier, il PdL, come e peggio di una cosca mafiosa, si mostra disposto, pur di obbedire al delirio di onnipotenza e ai miserabili interessi personali del suo capo, a giocare con il destino dell’Italia.

Sono tutti servi e burattini senza coscienza, senza stile e senza amor proprio dentro le file del PdL? Nessuna voce si leva? Letta, Pisanu, Frattini, i giovani che pure parlano di pensiero liberale? Potrebbero fare un governo nuovo indicando una personalità che chiuda la stagione dei ridicoli uomini della provvidenza e invece sono tutti in fila con le coppole in mano dietro Berlusconi e il suo ascaro padano?

Lo vedremo il 14 dicembre nelle aule parlamentari se qualcuno ha un soprassalto di autonomia. Ma fin da ora possiamo dire che il partito del predellino é un'anomalia, ahimé ciclicamente ricorrente per l'incapacità della destra italiana di darsi una rappresentanza costituzionale, democratica, plurale e di affidarsi al populismo. Il PdL con i connotati che abbiamo sperimentato in questi disastrosi sedici anni, pur sedendo in Parlamento, è per il Parlamento e per la democrazia italiani un corpo estraneo, peggio, un nemico. Prima si conclude la parabola del suo Cesare e si dissolverà la sua creatura e meglio sarà per l'Italia e per il nostro futuro.