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martedì 22 marzo 2011

Morire per Bengasi?

Morire per Bengasi si può e si deve. Io non ho interessi nel petrolio, né nel settore del trasporto navale, né in quello edilizio, né nelle banche. Sono un cittadino di cultura mediterranea e vedo che ci sono migliaia di giovani della Cirenaica che si ribellano e vogliono vivere liberi dal giogo del sanguinario capo tribù tripolitano. Se qualcuno si alza in volo e, nel quadro delle direttive ONU, arresta i mercenari del Rais libico non posso che essere felice per le centinaia e centinaia di vite sottratte alla vendetta. Non faccio inquinare i miei pensieri dalla real politik. Non mi interessa il gioco furbo di svelare, guarda caso solo oggi, le ipocrisie degli interessi di chi  chi comanda nella no fly zone.

Se non ci fosse stata l’ONU, come ai tempi di Madrid e della Repubblica spagnola, sarebbe stato sacrosanto, per me, che i cittadini liberi, volontari  di tutto il mondo,  si fossero diretti a Bengasi, oggi come allora a Madrid, a dare una mano e a morire se necessario.

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