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giovedì 24 febbraio 2011

Oltre

Cambiamo l’agenda della comunicazione dei messaggi televisivi. Muoviamoci in sintonia con il senso comune. Voi che avete la nostra rappresentanza di oppositori andate pure nei talk show ma cambiate registro e premettete al conduttore di turno semplicemente:

"Io sono qui, in questa trasmissione, per potere parlare con le cittadine e i cittadini italiani, e non per interloquire con gli esponenti di una maggioranza che ha mentito al Paese e ai quali non riconosco nessun diritto di rappresentanza dell’interezza della Nazione. Il tradimento da parte del Premier dell’aticolo 54 della Costituzione, il voto parlamentare sulla menzogna della telefonata in questura, nell’esercizio delle funzioni, a favore della “nipotedi Mubarak” al fine di evitare un incidente diplomatico, la riproposizione di leggi per sottrarsi al giudizio, sono uno sfregio irrimediabile all’immagine dell’Italia nel mondo e su di essi il giudizio della stragrande maggioranza degli italiani è netto. Si arrocchino pure, costoro, a difesa di un consenso di un terzo del paese ottenuto nel 2008, con il concorso di una legge truffa che ha espropriato i cittadini del diritto di scelta dei propri singoli rappresentanti. Questo consenso si sta dissolvendo mentre cresce come un’onda di piena l’opposizione intorno ai valori fondamentali, dell’onore, della disciplina, del rispetto della persona, della meritocrazia, dell’uguaglianza davanti alla legge. Sono qui, dunque non come un’opposizione partitica, ma come rappresentante di chi, senza distinzione di parte, ritiene che la misura è colma oltre ogni sopportabile decenza e mi chiede che si senta la sua voce nel mondo per segnalare che l’italia non è il paese del bunga bunga. Non permetteremo che Sansone muoia con tutti i filistei."

Poi guardate la telecamera e parlateci delle cinque o sei cose fondamentali che uniscono l’Italia, umilmente, con autocritica e con generosità.

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