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domenica 16 maggio 2010

Allarme corruzione: Una nuova tangentopoli?

I giornali dedicano intere pagine e articoli di fondo all'allarme corruzione della vita pubblica. Molti si chiedono se si tratta di una nuova tangentopoli, come quella che spazzò via i partiti che avevano fino ad allora governato l'Italia. Credo che sia qualcosa di ben più grave. Nel '92 venne fuori un sistema di reperimento di soldi per finanziare l'attività politica dei partiti che coinvolgeva da un lato il sistema d'impresa - lavori e forniture pubblici - e dall'altro gli amministratori dei partiti con l'assenso delle segreterie politiche o dei capicorrente. Una gravissima ferita alle istituzioni pubbliche, ma limitata a un migliaio di addetti ai lavori. Oggi le cose stanno, ahimé, in modo drammaticamente diverso - ci sono sì sempre alcuni settori imprenditoriali, ma il sistema corruttivo appare socializzato: vengono allo scoperto interi pezzi della società civile, a partire dalle famiglie e le parentele allargate, che vivono di mazzette, favori, regali, protezioni legate alla spesa pubblica, con connotati di vera e propria divisione del lavoro e delle competenze finalizzate non solo all'accaparramento di denaro pubblico ma anche alla costruzione di reti di protezioni e di impunità. Una distorsione illegale aberrante, pervasiva, con un relativismo etico che non ha precedenti. I dati ci dicono che la gran parte fa riferimenyo al sistema di governo in atto. Roma ladrona e Lega si sostengono l'un l'altro in nome della conservazione del potere.

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